PROSSIMAMENTE

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martedì 29 giugno 2010

Splice

C’è una sottile linea di confine che separa gli esperimenti genetici condotti per nobili fini, quali il miglioramento delle attuali condizioni di vita, e la sperimentazione selvaggia condotta sfidando le leggi di natura: al centro di questa riflessione sull’ingegneria scientifica si colloca l’ultimo film del regista italo-canadese Vincenzo Natali  Splice.



Clive Nicoli e Elsa Kast sono due celebri scienziati dai pochi scrupoli e dalle molte ambizioni: in uno dei loro esperimenti segreti uniscono DNA umano a quello animale e generano così Dren, una creatura ibrida che cresce molto rapidamente e da bambina deforme si trasforma in donna affascinante, che associa l’intelligenza a incredibili prestazioni fisiche; affascinante quanto spietata: finirà col tentare di ribellarsi al patto stretto coi suoi creatori.  Il concetto di umanità e di mostruosità si rivela così intercambiabile: gli uomini commettono azioni mostruose, mentre il mostro sviluppa la sua umanità.












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Train de vie - Un treno per vivere

Un disperato inno alla vita, quando tutto intorno grida la morte. «Ridere è un altro modo di piangere», dice Radu Mihaileanu a proposito di Train de vie  ... E che cosa è il comico, se non il tragico che si manifesta in un altro modo?   Il tragico non si annulla e nemmeno si occulta nel comico: piuttosto, in esso si manifesta, sebbene con lineamenti che non sono immediatamente i suoi. Il grande comico  ha dunque bisogno del tragico. Non si ride davvero se non sentendo il sapore delle lacrime. Il comico non nasconde né banalizza la sofferenza. Al contrario, trasfigurandola, la rammemora e la onora.Un film fantastico . Satirico, divertente e commovente nello stesso tempo. 

 
Francia, Belgio, Romania, Israele, Paesi Bassi 1998. Poster 
Train de vie - Un treno per vivere
1941: lo spettro della deportazione minaccia la sorte di un intero villaggio yiddish dell'Europa centrale. Per scampare al pericolo imminente gli ebrei decidono di autodeportarsi, travestendo una parte degli abitanti da soldati nazisti e comprando un intero treno vagone dopo vagone. Un piano (apparentemente) folle, ma mai quanto la destinazione: addirittura la Palestina, dopo un percorso a zig zag verso la Russia, fino in Crimea, per poi sbarcare in Asia Minore e raggiungere la terra promessa. L'idea, neanche a dirlo, è del classico pazzo del villaggio, quasi una figura di fool shakespeariano, a cui qualunque idiozia è concessa, e dietro la cui stravaganza si celano ragionamenti alla fine assai sensati. Il viaggio si trasforma in un picaresco girovagare, con alle spalle i tedeschi (quelli veri) ed i partigiani della Resistenza (molto perplessi). A complicare le cose l'ideale del Comunismo inizia a diffondersi nei vagoni del convoglio ferroviario, attirando le fantasie represse dei più giovani. L'esilarante fuga degli ebrei-comunisti si conclude con l'incontro con un gruppo di gitani che hanno avuto la loro stessa idea. Il finale chiude con una punta di tragicità dolceamara una storia - sicuramente sul registro della commedia - incentrata sui toni caustici dell'umorismo yiddish 

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Requiem for a Dream

È un film che riesce perfettamente a trasportare la amara verita della droga sullo schermo in modo magistrale. Un film che fa parecchio riflettere sulla societa' dove viviamo e di come tutti noi diventiamo dei dipendenti delle varie droghe che circolano a partire dalla TV! Un viaggio nell piu amaro e crudele universo dei tossicodipendenti per capire in che situazioni sono disposti ad arrivare pur di avere un po' di droga fra le mani, quello che sono disposti a perdere. E in questo film tutto viene risolto tragicamente, ognuno perde e tutti sono condannati a non rivedersi mai piu. Veramente un film toccante. Un bellissimo prodotto del regista accompagniato dalle magnifiche interpretazioni degli attori, la musica e la fotografia. Un vero e proprio viaggio all'inferno di questa societa' guidata dalla dipendenza che puo colpire, come si vede nel film, tutte le fasce d'eta'. Solitudine, incompressione, sogni irrealizatti sono i principali ingredienti di questo piccolo capolavoro! Da vedere e riflettere!
Poster Requiem for a DreamUSA 2000

Dal romanzo omonimo  dello statunitense Hubert Selby Jr . è un cupo dramma sulla società degradata e “drogata” degli USA, rispecchiata nei personaggi principali: Sarah, matura vedova videointossicata che esce dal suo stato letargico soltanto quando le promettono un'apparizione nel suo favorito programma di quiz TV; Harry, suo figlio tossico  che sogna di diventare uno spacciatore d'alto bordo col caro amico Marion, fidanzata di Harry  operatrice disoccupata di abbigliamento, che si prostituisce. Questo interno di umanità perdente alla deriva è raccontato con immagini visceralmente sperimentali   e un montaggio convulso. Il tutto all'insegna di una compiaciuta retorica dei cattivi sentimenti.  





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lunedì 28 giugno 2010

Factotum

È difficile che un film riesca a restituire lo spirito e l'umore del mondo di uno scrittore ricorrendo al suo linguaggio, senza tentativi mani di plagio e illustrazione. Factotum, del regista canadese Bent Hamer ci riesce, trasfigurando la vita e l'arte di uno degli scrittori più intensi della letteratura americana del novecento: Charles Bukowski......

  Locandina italiana Factotum 
USA, Norvegia, Germania 2006

Una vita in fumo, trascinata come il tubo al di fuori del camioncino dell'ultimo impiego. Un'esistenza al servizio dell' alcool, dell'autodistruzione. Aspirazioni da scrittore, forse autoconvinzioni, in continua ricerca di qualcosa che non sa e non vuole sapere. Henry Chinaski fa mille lavori, incontra una donna, due donne, gioca ai cavalli, vince per perdere. Perde per vivere.
Matt Dillon è un "flatliner" perfetto, di quelli che seguono la strada senza mai curvare, camminando lungo una linea retta che lentamente scende, scende, scende. Fino a toccare gli inferi.






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The World Unseen

Il film, opera prima del regista Shamim Sarif, è un convincente incrocio tra "Baghdad Café" e "A spasso con Daisy", e vuole dimostrarci come sia tenue la differenza tra gli obblighi che derivano da una tradizione famigliare, un sistema politico repressivo e le inibizione che le persone hanno interiorizzato. Tutto questo viene detto senza fare del moralismo e senza toni predicatori, facendoci comprendere come possano essere dolci-amare, ma assolutamente necessarie, le piccole conquiste personali contro la sopraffazione della propria dignità.

Poster I Can't Think 
StraightSudafrica, Gran Bretagna 2007.
Sudafrica, anni '50, agli albori dell'apartheid. Amina, una giovane indiana anticonformista che gestisce un locale insieme al suo socio Jacob, un sudafricano di colore, e Miriam, una donna sposata con figli ma vittima di un matrimonio infelice, vivono una tormentata storia d'amore all'interno di una società maschilista e drammaticamente segnata dalle differenze di razza e classi sociali.



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venerdì 25 giugno 2010

Paradise now

Paradise now non è un film che giustifica la violenza, adducendo le condizioni di vita nei territori palestinesi come una ragione valida per uccidere civili israeliani, ma la sua descrizione di due giovani come tanti altri (che fuori da lì avrebbero esistenze non dissimili a quelle dei nostri fratelli, fidanzati, figli) scatena dentro molti interrogativi. Il fatto, innegabile anche per chi si diverte a dipingere a tinte fosche il duello tra bene e male, tra civiltà e barbarie, è che i kamikaze sono esseri umani, con un bagaglio di vita magari più penoso e tragico, ma con le nostre stesse sensazioni e debolezze, con affetti familiari e amicizie come i nostri. E questo, anzichè rendere il film uno scandaloso inno alla violenza, è proprio ciò che fa intravedere la possibilità di un cambiamento, perchè, se non si tratta di mostri nè di fanatici impenetrabili ai dubbi, la speranza che si fermino e prendano una strada diversa si fa molto più concreta.
Poster Paradise NowGermania, Olanda, Francia 2005.

A Nablus, sulla striscia di Gaza, la vita di Khaled   e Said , amici da quando avevano otto anni, procede lentamente e tristemente. Quando giungerà il loro momento - sono stati scelti per compiere un attentato kamikaze ad Israele - i due ragazzi palestinesi decideranno di affrontarlo a testa alta. I preparativi, la video-testimonianza del martire, la vera e propria "ultima cena" e il pericoloso passaggio del confine: qualcosa va storto, i due si disperdono. Inizieranno così a riflettere su quello che stava per accadere ..








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Animanera

La paura è la coscienza del nulla.....Il regista Raffaele Verzillo si fa portavoce di quel "male assoluto"decisamente poco trattato nel nostro paese - situazione che ne amplifica il dramma....
3.000 i bambini scomparsi in Italia negli ultimi tre anni. 100.000 i potenziali pedofili in Italia. 600 bambini vittime della pedofilia lo scorso anno in Italia. 90.000 € l’introito giornaliero di un sito pedopornografico. 100 € il costo medio di una foto pedopornografica...

Italia 2006.


 Locandina Animanera

 




Enrico Russo è un uomo gentile e stimato, marito esemplare e amministratore di condominio encomiabile, nasconde però un orribile segreto. Bambino abusato dal padre in un passato mai dimenticato, Enrico è un "predatore di bambini" che violenta la loro innocenza e poi la massacra. Sulle sue tracce, navigano a vista un magistrato garantista, un commissario ostinato e una psichiatra sensibile. Invaghitosi del piccolo Andrea, figlio di genitori abbienti e assenti, Enrico cerca di conquistarne la fiducia e la simpatia fuori dai cancelli della scuola. Spetterà alla dottoressa Polito e al commissario Masciandaro cercare di salvare il piccolo Andrea dal suo atroce destino. 

Pusher - L Inizio

Duro come il marmo, impenetrabile come l'acciaio temprato, violento come solo le gesta di Conan possono essere. Questo è Pusher! Un'opera prima di grande spessore sia artistico che tecnico, dove nulla è lasciato al caso. Un "No Way Out" dal quale non esiste neanche la più remota possibilità di ritorno... Si può comprare un biglietto: quello di sola andata...
Danimarca, 1996
. questa è la vita di Frank che si dimena tra piccolo spaccio e medio spaccio, rimanendo sempre ai margini. Un tipo strano e solitario, che in qualche modo ama la prostituta d'alto bordo Vicky, ma non vuole avere contatti fisici con lei, come se quel corpo contaminato, da altri uomini, non potesse mai appartenere a lui. Ed anche con il suo amico, il suo più caro amico, non fanno altro che girare per bar e bere birra.
Una vita che rotola avanti senza che lui ne abbia le redini n mano. Una vita dettata dai tempi di tutti quelli che ruotano intorno a quel suo mondo "lurido e falso". Ma al tempo stesso anche lui detta i tempi degli altri. Una varia umanità che va in una sola direzione: quella della non esistenza. Sono fantasmi che camminano per le strade di Copenaghen, che non hanno nessuna speranza di uscire dal quel limbo per tornare a vivere e neanche a morire. Delle non esistenze perpetrate nel tempo di questi uomini e donne che subiscono quello che accade spettatori come noi che siamo al di qua dello schermo. Spettatori che subiscono ogni cosa e quand'anche a Frank si prospetta in modo "impossibile di cambiare vita" la rifiuta per tornare a quella sola forma di vita che conosce... ma riuscirà a tornarci?




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sabato 19 giugno 2010

La rosa bianca – Sophie Scholl

Il nazismo visto da chi non era d’accordo col regime. Il film di Rothemund dà visibilità, con onestà e rispetto, ai tedeschi non allineati. Quelli della Rosa bianca, organizzazione parastudentesca che a Monaco, nel 1943, voleva risvegliare le coscienze stordite dalla propaganda. Partendo da fatti veri, integrati da materiali inediti, si ricostruisce la vicenda di Sophie Scholl, ventuno anni, che col fratello Hans produsse e diffuse all’università di Monaco volantini di condanna della mandata al massacro da parte di Hitler della gioventù tedesca a Stalingrado. 

Poster La rosa bianca
 - Sophie Scholl 
Germania 2005
 
 Il 17 febbraio del 1943, quando il governo tedesco dichiarò caduta e perduta Stalingrado, un gruppo di studenti dell’università di Monaco si convinse che la fine della guerra fosse ormai prossima. Otto mesi di bombardamenti continuati e le numerose perdite di soldati sul fronte orientale accrebbero l’ottimismo e l’euforia del movimento di resistenza studentesco de La Rosa Bianca. I tempi e il popolo tedesco erano maturi per il loro sesto volantino rivoluzionario. Furono i fratelli Scholl, Hans e Sophie, a offrirsi volontari e a immolarsi, ignari, per la causa. Quella mattina di febbraio centinaia di volantini di denuncia contro i crimini nazisti vennero disseminati lungo i corridoi degli atenei. Un gesto azzardato che divenne il loro punto di non ritorno: sorpresi da un sorvegliante, furono interrogati dalla Gestapo, processati dalla Corte Popolare di Giustizia e condannati alla ghigliottina in soli cinque giorni. 



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Tsotsi

Un grido di dolore per chiedere perdono, in un posto dove la vita non ha valore
Locandina italiana 
Il suo nome è Tsotsi
- Gran Bretagna, Sudafrica 2006


Tsotsi" significa "bandito" nel linguaggio di strada nella periferia di Johannesburg. Tsotsi è il soprannome di un ragazzo di 19 anni che ha rimosso ogni ricordo del suo passato, compreso il suo vero nome. Tsotsi conduce una vita all'insegna della violenza; riempie di botte un compagno della sua gang perché gli fa troppe domande, ruba un'automobile, ferendo la donna che la guidava, ma scopre sul sedile posteriore la presenza di un neonato. A modo suo Tsotsi incomincerà a prendersi cura di lui.il mondo di Tsotsi è un mondo di contrasti: baracche/grattacieli, ricchezza/povertà, rabbia/dolore.  , i ragazzi - hanno un'anima duplice: dietro alla corazza di rabbia e violenza si cela la loro umanità, il loro grido di aiuto, di attenzione e di rispetto. Quello vero--




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venerdì 18 giugno 2010

BERLIN CALLING

Protagonista il celebre dj Paul Kalkbrenner nelle cuffie del discjockey lckarus: una grande passione per la techno, una grande dipendenza dalle droghe.




Il producer di musica elettronica Martin Karow, in arte DJ Ickarus, è impegnato in un tour mondiale che lo porta ad esibirsi nei più importanti festival. Lo accompagna la sua fidanzata e manager Mathilde, insieme viaggiano da un aeroporto all’altro, da un festival all’altro. Nel loro appartamento di Berlino condividono letto e lavoro. Mathilde è, però, sempre più critica nei confronti di Ickarus a causa del suo abuso di droghe. Tuttavia, l’amore e il comune obiettivo di fare uscire il nuovo album crea un forte legame fra loro. Le cose precipitano quando Ickarus, dopo un’esibizione, perde il controllo e viene ricoverato d’urgenza in una clinica psichiatrica di Berlino. Il primario della clinica, la Dott.sa Petra Paul gli diagnostica uno stato confusionale indotto dalla droga. Anche se è più scosso di quanto non voglia ammettere, non riesce a prendere sul serio la sua condizione. Mathilde gli porta il suo computer e Ickarus continua a lavorare ai suoi nuovi pezzi in clinica e inizia ad adattarsi alla situazione. Durante la notte Ickarus è tormentato da improvvisi attacchi di panico. La Dott.sa Paul gli consiglia di prendersi una sorta di pausa creativa mentre è sotto la sua supervisione. Alice, la boss dell’etichetta Vinyl Distortion, comunica a Mathilde di non avere intenzione di pubblicare il nuovo album, mentre Tom, il proprietario di un famoso club, è costretto a rimandare la festa di lancio. Intanto Ickarus, sempre più frustrato, scappa dalla clinica, si procura della cocaina dal suo spacciatore di fiducia Erbse e trascorre il week-end facendo baldoria con la sua fan Jenny. Mathilde è esausta e comincia a prendere distanza dai problemi di Ickarus e trova consolazione fra le braccia della sua ex Corinna. Ma Ickarus è meno preoccupato della relazione di Mathilde con Corinna che delle sue prediche. Quando finiscono per formare un ménage à trois, le cose precipitano ancora una volta, soprattutto quando Ickarus scopre che l’uscita dell’album è stata cancellata…




  Germania 2009   
   
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