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venerdì 2 luglio 2010

Tron: Legacy

Scritto dagli sceneggiatori di Lost Eddie Kitsis e Adam Horowitz, Tron 2.0 viene descritto come "il capitolo successivo di Tron", il successo Disney del 1982 primo esempio di uso massiccio di computer grafica in un film. TRON è una avventura high-tech in 3D ambientata in un mondo digitale mai visto prima al cinema......

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  USA /2011


 Siamo nel 1989. Kevin Flynn ha creato il videogioco più venduto della storia quando improvvisamente sparisce, abbandonando il figlio Sean, di 7 anni. Raggiunti i ventisette anni di età il ragazzo, deciso a ritrovare il padre e indagando nel suo vecchio laboratorio, finisce per ritrovarsi catapultato all'interno del mondo virtuale di crudeli programmi e giochi di gladiatori in cui il genitore ha vissuto per 25 anni. Qui il giovane, insieme a Quorra, leale amica di Kevin e abitante del mondo di Tron, dovrà fare i conti con Clu, l'alter ego creato da Flynn per controllare quella realtà parallela.









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martedì 29 giugno 2010

Splice

C’è una sottile linea di confine che separa gli esperimenti genetici condotti per nobili fini, quali il miglioramento delle attuali condizioni di vita, e la sperimentazione selvaggia condotta sfidando le leggi di natura: al centro di questa riflessione sull’ingegneria scientifica si colloca l’ultimo film del regista italo-canadese Vincenzo Natali  Splice.



Clive Nicoli e Elsa Kast sono due celebri scienziati dai pochi scrupoli e dalle molte ambizioni: in uno dei loro esperimenti segreti uniscono DNA umano a quello animale e generano così Dren, una creatura ibrida che cresce molto rapidamente e da bambina deforme si trasforma in donna affascinante, che associa l’intelligenza a incredibili prestazioni fisiche; affascinante quanto spietata: finirà col tentare di ribellarsi al patto stretto coi suoi creatori.  Il concetto di umanità e di mostruosità si rivela così intercambiabile: gli uomini commettono azioni mostruose, mentre il mostro sviluppa la sua umanità.












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Train de vie - Un treno per vivere

Un disperato inno alla vita, quando tutto intorno grida la morte. «Ridere è un altro modo di piangere», dice Radu Mihaileanu a proposito di Train de vie  ... E che cosa è il comico, se non il tragico che si manifesta in un altro modo?   Il tragico non si annulla e nemmeno si occulta nel comico: piuttosto, in esso si manifesta, sebbene con lineamenti che non sono immediatamente i suoi. Il grande comico  ha dunque bisogno del tragico. Non si ride davvero se non sentendo il sapore delle lacrime. Il comico non nasconde né banalizza la sofferenza. Al contrario, trasfigurandola, la rammemora e la onora.Un film fantastico . Satirico, divertente e commovente nello stesso tempo. 

 
Francia, Belgio, Romania, Israele, Paesi Bassi 1998. Poster 
Train de vie - Un treno per vivere
1941: lo spettro della deportazione minaccia la sorte di un intero villaggio yiddish dell'Europa centrale. Per scampare al pericolo imminente gli ebrei decidono di autodeportarsi, travestendo una parte degli abitanti da soldati nazisti e comprando un intero treno vagone dopo vagone. Un piano (apparentemente) folle, ma mai quanto la destinazione: addirittura la Palestina, dopo un percorso a zig zag verso la Russia, fino in Crimea, per poi sbarcare in Asia Minore e raggiungere la terra promessa. L'idea, neanche a dirlo, è del classico pazzo del villaggio, quasi una figura di fool shakespeariano, a cui qualunque idiozia è concessa, e dietro la cui stravaganza si celano ragionamenti alla fine assai sensati. Il viaggio si trasforma in un picaresco girovagare, con alle spalle i tedeschi (quelli veri) ed i partigiani della Resistenza (molto perplessi). A complicare le cose l'ideale del Comunismo inizia a diffondersi nei vagoni del convoglio ferroviario, attirando le fantasie represse dei più giovani. L'esilarante fuga degli ebrei-comunisti si conclude con l'incontro con un gruppo di gitani che hanno avuto la loro stessa idea. Il finale chiude con una punta di tragicità dolceamara una storia - sicuramente sul registro della commedia - incentrata sui toni caustici dell'umorismo yiddish 

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Requiem for a Dream

È un film che riesce perfettamente a trasportare la amara verita della droga sullo schermo in modo magistrale. Un film che fa parecchio riflettere sulla societa' dove viviamo e di come tutti noi diventiamo dei dipendenti delle varie droghe che circolano a partire dalla TV! Un viaggio nell piu amaro e crudele universo dei tossicodipendenti per capire in che situazioni sono disposti ad arrivare pur di avere un po' di droga fra le mani, quello che sono disposti a perdere. E in questo film tutto viene risolto tragicamente, ognuno perde e tutti sono condannati a non rivedersi mai piu. Veramente un film toccante. Un bellissimo prodotto del regista accompagniato dalle magnifiche interpretazioni degli attori, la musica e la fotografia. Un vero e proprio viaggio all'inferno di questa societa' guidata dalla dipendenza che puo colpire, come si vede nel film, tutte le fasce d'eta'. Solitudine, incompressione, sogni irrealizatti sono i principali ingredienti di questo piccolo capolavoro! Da vedere e riflettere!
Poster Requiem for a DreamUSA 2000

Dal romanzo omonimo  dello statunitense Hubert Selby Jr . è un cupo dramma sulla società degradata e “drogata” degli USA, rispecchiata nei personaggi principali: Sarah, matura vedova videointossicata che esce dal suo stato letargico soltanto quando le promettono un'apparizione nel suo favorito programma di quiz TV; Harry, suo figlio tossico  che sogna di diventare uno spacciatore d'alto bordo col caro amico Marion, fidanzata di Harry  operatrice disoccupata di abbigliamento, che si prostituisce. Questo interno di umanità perdente alla deriva è raccontato con immagini visceralmente sperimentali   e un montaggio convulso. Il tutto all'insegna di una compiaciuta retorica dei cattivi sentimenti.  





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lunedì 28 giugno 2010

Factotum

È difficile che un film riesca a restituire lo spirito e l'umore del mondo di uno scrittore ricorrendo al suo linguaggio, senza tentativi mani di plagio e illustrazione. Factotum, del regista canadese Bent Hamer ci riesce, trasfigurando la vita e l'arte di uno degli scrittori più intensi della letteratura americana del novecento: Charles Bukowski......

  Locandina italiana Factotum 
USA, Norvegia, Germania 2006

Una vita in fumo, trascinata come il tubo al di fuori del camioncino dell'ultimo impiego. Un'esistenza al servizio dell' alcool, dell'autodistruzione. Aspirazioni da scrittore, forse autoconvinzioni, in continua ricerca di qualcosa che non sa e non vuole sapere. Henry Chinaski fa mille lavori, incontra una donna, due donne, gioca ai cavalli, vince per perdere. Perde per vivere.
Matt Dillon è un "flatliner" perfetto, di quelli che seguono la strada senza mai curvare, camminando lungo una linea retta che lentamente scende, scende, scende. Fino a toccare gli inferi.






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